Il Mac al centro del XXIII Congresso dell’Associazione degli Archivisti Ecclesiastici in Spagna (AAIE)

17 Settembre 2023

L’intervento del presidente del Mac, monsignor Dario Edoardo Viganò, nel corso dell’appuntamento che si è svolto a Valencia dall’11 al 15 settembre 2023, radunando esperti nazionali e internazionali intorno al tema ‘Archivi e Patrimonio’.

Si è convenuto sulla necessità di rilanciare l’impegno sul fronte della conservazione e della valorizzazione dei reperti audiovisivi della Chiesa al XXXIII Congresso dell’Associazione degli Archivisti Ecclesiastici in Spagna (AAIE), organizzato a Valencia dall’11 al 15 settembre 2023. Un appuntamento sul tema ‘Archivi e Patrimonio, che ha radunato esperti provenienti da tutto il mondo. Tra questi anche monsignor Dario Edoardo Viganò che nella sua relazione – intitolata ‘Memorie audiovisive del Cattolicesimo. Valorizzazione del patrimonio audiovisivo’ – si è soffermato sulle sollecitazioni di Papa Francesco e sul ruolo della Fondazione Mac alla luce della situazione attuale.

Un ritardo evidente

Nell’ambito di una disamina sulla triade memoria-media-conservazione, Viganò ha tracciato subito il rapporto fra la memoria del cattolicesimo e la storia della cultura nel suo complesso. “In questo senso – ha spiegato – credo sia a tutti evidente come rispetto a questi temi la storiografia sul cattolicesimo sconti un evidente ritardo sul piano culturale-scientifico, in termini di riflessione epistemologica, ma soprattutto sul piano più prettamente culturale-politico, in termini cioè di pratiche di conservazione e di accesso al patrimonio”.

Le linee di indirizzo

Si tratta di un ritardo alimentato anche dal Vaticano a causa del sostanziale fallimento della Filmoteca Vaticana che – ha affermato Viganò – ha avuto conseguenze sul resto del mondo cattolico a livello di buone pratiche di conservazione e salvaguardia del patrimonio storico audiovisivo. “In mancanza di un centro propulsore capace di convogliare interessi culturali e pratiche archivistiche e di dettare – anche solo come modello di riferimento – una linea di indirizzo organizzativo uniforme per il grande tema della conservazione del patrimonio storico audiovisivo, le realtà cattoliche si sono mosse, pur dimostrando a volte una ammirevole capacità di anticipare i tempi, in forzata autonomia e in modo scoordinato”.

La necessità di una Mediateca vaticana

Papa Francesco, però, ha chiesto di cambiare passo. E lo ha fatto attraverso l’intervista sul cinema concessa proprio a monsignor Viganò, che poi è stata pubblicata nel volume ‘Lo sguardo: porta del cuore. Il neorealismo tra memoria e attualità. “In quell’intervista – ha affermato Viganò – Papa Francesco ha mostrato di ben conoscere la situazione di ritardo accumulata dalla Chiesa su questo fronte svelando le sue riflessioni in merito alla possibilità di creare «un’istituzione che funzioni da Archivio Centrale per la conservazione permanente e ordinata secondo i criteri scientifici, dei fondi storici audiovisivi degli organismi della Santa Sede e della Chiesa universale». Una ‘Mediateca’ – ha sottolineato Viganò – che si ponga accanto all’Archivio Apostolico e alla Biblioteca Apostolica, pensata «per la raccolta e la custodia del patrimonio di fonti storiche audiovisive di alto livello religioso, artistico e umano»”.

Gli obiettivi del Mac

Le suggestioni del Papa rappresentano certamente uno stimolo per superare le inerzie e per dare piena attuazione alle intuizioni dei suoi predecessori. Ed è in questo contesto che è nata la Fondazione Mac. Fin dalla sua istituzione nel marzo 2023 – ha ricordato Viganò – essa si è posta “l’obiettivo di rispondere alle pressanti sollecitazioni di Papa Francesco, cercando nel contempo di raccogliere le suggestioni epistemologiche e le domande conoscitive che arrivano dal panorama degli studi e dei confronti accademici”.  

Frontiere aperte nel digitale

“Tutto questo – ha aggiunto monsignor Viganò – ci spinge verso il grande tema delle frontiere aperte dalla svolta digitale sia per le politiche di conservazione del patrimonio storico legato all’audiovisivo, sia per le scelte metodologiche che caratterizzano progetti e ricerche accademiche”. È una sfida culturale globale che coinvolge diversi attori. Tuttavia – ha concluso – da questa sfida dipende la salvaguardia di un patrimonio fondamentale per la memoria del cattolicesimo e per la storia della cultura nel suo complesso.

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