“I bambini ci giuocano” e “Fiori nella bufera”. Don Carlo Gnocchi e il cinema

Il progetto iniziato nel novembre 2023 promosso dalla Fondazione MAC, in collaborazione con la Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus e con la direzione scientifica del CAST, ha come obiettivo il recupero, lo studio e la valorizzazione dell’importante patrimonio audiovisivo relativo all’istituzione fondata da don Carlo Gnocchi nell’immediato dopoguerra, soprattutto per quanto concerne l’attività svolta a favore dei giovanissimi mutilati per cause belliche, al fine di renderlo disponibile online sulla digital library della Fondazione MAC. Il progetto, anche attraverso l’attivazione di sinergie con cineteche e archivi istituzionali, intende focalizzare le ricerche intorno a due documentari fortemente voluti e promossi dal sacerdote nei primi anni Cinquanta per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dei cosiddetti «mutilatini» e sul problema delle bombe inesplose ancora presenti sul territorio nazionale: I bambini ci giuocano (1952) e Fiori nella bufera (1950). L’alto valore storico, dato dalla specificità del tema che lo immerge nel peculiare contesto socio-culturale del paese, si inserisce in un quadro reso ulteriormente interessante da alcune delle figure che collaborarono alla produzione: Vittorio De Sica, Cesare Zavattini e Arturo Toscanini.

L’Archivio Storico della Fondazione don Carlo Gnocchi Onlus

Da oltre settant’anni la Fondazione don Carlo Gnocchi Onlus si occupa di portare avanti il messaggio del beato attraverso un costante impegno volto a «rispondere ai bisogni di salute e assistenza di chi si trova in condizioni di sofferenza e fragilità». Dal 1947, data di apertura del primo centro a Cassano Magnago (Varese) dedicato esclusivamente alla cura degli orfani e dei bambini resi invalidi dalla guerra, la Fondazione si è sviluppata puntando all’eccellenza nel suo campo e divenendo uno dei più grandi gruppi ospedalieri italiani, attivo anche nell’ambito della ricerca scientifica, dell’innovazione tecnologica e della cooperazione internazionale, estendendo la propria missione su scala globale. Sempre nel rispetto della visione del «padre dei mutilatini», fin dagli esordi la storia dell’istituzione venne intrecciandosi sempre più convintamente con quella sociale, culturale e civile della nazione. Non è un caso, infatti, che nel 1949 lo stesso don Carlo Gnocchi venne nominato dal capo del governo Alcide De Gasperi come consulente della Presidenza del Consiglio per il problema dei mutilatini di guerra, muovendo i primi passi in un percorso che trovò una prima rappresentazione pubblica proprio nella produzione dei due documentari oggetto di  questo progetto. Gran parte di questa fervente attività trova una propria attestazione nei documenti conservati dall’Archivio storico della Fondazione che «si configura come una sorta di memoria storica dei maggiori eventi che hanno caratterizzato la vita di don Gnocchi» e che conserva materiale documentale inedito, scritti e corrispondenza (con personalità ecclesiastiche, politiche e civili) di don Gnocchi, numerose fotografie e le pellicole fortemente volute dal beato.

L’articolazione del progetto

Il progetto, che prende avvio sulla scorta delle celebrazioni del 120° anniversario della nascita di don Gnocchi e vedrà il suo termine nel 2024, quando cadranno i quindici anni dalla beatificazione del sacerdote, si avvale della collaborazione del CAST che lo sviluppa nell’ambito del progetto Cattolicesimo, cinema e Resistenza (link al progetto sul sito CAST). Il progetto si articolerà lungo quattro direttrici d’azione: 1) approfondimento sulla storia e il contesto produttivo di entrambi i documentari attraverso il censimento delle fonti archivistiche, a stampa, documentali e audiovisive ad essi correlati; 2) catalogazione, digitalizzazione, organizzazione dei contenuti e messa online del patrimonio rinvenuto; 3) restauro dei documentari I bambini ci giuocano e Fiori nella bufera; 4) organizzazione di un evento di presentazione dei risultati della ricerca e dei restauri

Lo sbocco culturale del lavoro è quello di inserire in una rete più ampia questa documentazione con un’attenzione scientifica (dal punto di vista dell’indagine storica e degli studi sugli audiovisivi) assicurata dalla Fondazione MAC, dal Centro di ricerca CAST e dalle loro relazioni con altre realtà. L’obiettivo è duplice: una cura del documento audiovisivo e una sua messa a disposizione per un pubblico più ampio con una specifica Collezione digitale che sarà inserita nella Digital Library MAC.

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